RIFORMA IRPEF 2025: EQUITA’, SOSTENIBILITÀ E SEMPLIFICAZIONE DELLA FISCALITÀ PERSONALE

ABSTRACT: Il presente contributo analizza l’intervento strutturale operato dalla Legge di Bilancio 2025 sull’IRPEF, con particolare riferimento alla riduzione degli scaglioni di imposta e al rafforzamento delle detrazioni per i redditi da lavoro dipendente. Viene evidenziata la portata sistemica della riforma, il suo impatto sulla progressività dell’imposta e le sue ricadute in termini di equità fiscale, anche alla luce del dettato costituzionale e del confronto con gli ordinamenti europei.

1. PREMESSA 
Con l’adozione della Legge di Bilancio 2025, il legislatore italiano ha stabilizzato nel corpus del TUIR (D.P.R. 917/1986) le innovazioni già introdotte in via transitoria dal D.Lgs. 216/2023, attuativo della Legge delega n. 111/2023. In particolare, gli articoli 11 e 13 TUIR sono stati modificati al fine di semplificare la struttura dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, aumentare la trasparenza del prelievo e rafforzare il sostegno alle fasce medio-basse.

2. STRUTTURA TRIPARTITA DEGLI SCAGLIONI IRPEF 
La riforma ha ridotto gli scaglioni IRPEF da quattro a tre, prevedendo l’aliquota del 23% per i redditi fino a 28.000 euro, del 35% per i redditi da 28.001 a 50.000 euro e del 43% per i redditi superiori a 50.000 euro. Questo intervento mira a una semplificazione del tributo e a un alleggerimento della pressione fiscale sui redditi medio-bassi, coerente con l’art. 53 della Costituzione. Tuttavia, il passaggio a una curva meno progressiva ha suscitato perplessità dottrinali sulla tenuta del principio di progressività, specialmente in assenza di un sistema a progressività continua come in Germania.

3. NUOVE DETRAZIONI PER LAVORATORI DIPENDENTI 
L’articolo 13, comma 1, lett. a), TUIR è stato modificato per innalzare la detrazione massima da 1.880 a 1.955 euro per redditi fino a 15.000 euro. Sono stati contestualmente introdotti meccanismi esentativi decrescenti pari al 7,1%, 5,3% e 4,8% per redditi fino a 20.000 euro, con esclusione dei pensionati. Per i redditi compresi tra 20.000 e 40.000 euro sono previste detrazioni fisse o decrescenti. Si tratta di misure dal forte impatto redistributivo, che riducono la base imponibile e rendono più progressiva l’imposta in senso effettivo, nonostante la semplificazione formale degli scaglioni.

4. SOGGETTI NON RESIDENTI E LIMITI DEDUTTIVI 
Permangono le differenze tra residenti, tassati sul reddito ovunque prodotto, e non residenti, soggetti solo sul reddito prodotto in Italia. Ai non residenti non spettano le detrazioni per carichi familiari, in applicazione dell’art. 24 TUIR, sollevando questioni di compatibilità con il diritto dell’Unione europea, come rilevato nella sentenza della Corte di Giustizia nella causa C-385/00, De Groot.

5. CRITICITÀ SISTEMICHE E PROPOSTE 
Nonostante gli intenti semplificatori, si rilevano alcune criticità. La compressione della progressività nominale dell’imposta, l’eccessiva complessità delle detrazioni e i dubbi sulla sostenibilità del gettito nel medio periodo impongono un ripensamento. Tra le proposte ricostruttive emergono l’introduzione di una progressività continua, sul modello tedesco, la razionalizzazione delle detrazioni fiscali attraverso un Testo Unico, il riequilibrio tra imposte personali e patrimoniali e l’integrazione del fattore familiare tramite strumenti come il quoziente familiare.

6. CONCLUSIONI
La riforma IRPEF 2025 rappresenta il primo tassello di una più ampia revisione fiscale. Pur presentando alcuni limiti, costituisce un passo avanti verso una fiscalità più equa e comprensibile. Tuttavia, necessita di ulteriori interventi correttivi per garantire coerenza costituzionale, sostenibilità economica e armonizzazione con gli standard europei.

BIBLIOGRAFIA 

  • – Baldini M., “Semplificare e redistribuire: due obiettivi della riforma IRPEF?”, in Rivista delle Politiche Fiscali, 2024.
  • Corte Costituzionale, sent. n. 223/2012. Corte di Giustizia UE, causa C-385/00, De Groot. D.Lgs. 216/2023, attuativo della Legge delega n. 111/2023. D.P.R. 917/1986, Testo Unico delle Imposte sui Redditi. Fedele A., “Il principio di progressività tra teoria e prassi”, Giappichelli, 2023. Legge di Bilancio 2025.

Autore

  • Raffaele Ventrella

    Laureatosi presso l’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, l’Avv. Raffaele Ventrella ha intrapreso con determinazione e serietà il proprio percorso professionale, svolgendo il prescritto tirocinio forense e conseguendo, nel settembre 2022, l’abilitazione all’esercizio della professione forense presso la Corte d’Appello di Bari. In seguito al solenne giuramento prestato dinanzi al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Foggia, è iscritto al relativo Foro e svolge con continuità la professione forense dall’aprile 2023. Dal marzo 2024 esercita in piena autonomia quale titolare e fondatore dello STUDIO LEGALE – Avv. Raffaele Ventrella, presso il quale presta attività di consulenza ed assistenza, sia in ambito stragiudiziale che giudiziale, nei settori del diritto civile, penale e tributario. Parallelamente, si dedica con passione all’attività di tutoraggio e orientamento post laurea in discipline giuridiche ed economiche. La Sua opera professionale si connota per l’elevato rigore metodologico, per l’impegno costante nell’approfondimento delle tematiche affrontate e per l’assoluta centralità attribuita al cliente, la cui posizione viene tutelata con scrupolo, sensibilità e massima dedizione in ogni fase del mandato conferitogli.

Raffaele Ventrella
Raffaele Ventrella
Laureatosi presso l’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, l’Avv. Raffaele Ventrella ha intrapreso con determinazione e serietà il proprio percorso professionale, svolgendo il prescritto tirocinio forense e conseguendo, nel settembre 2022, l’abilitazione all’esercizio della professione forense presso la Corte d’Appello di Bari. In seguito al solenne giuramento prestato dinanzi al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Foggia, è iscritto al relativo Foro e svolge con continuità la professione forense dall’aprile 2023. Dal marzo 2024 esercita in piena autonomia quale titolare e fondatore dello STUDIO LEGALE – Avv. Raffaele Ventrella, presso il quale presta attività di consulenza ed assistenza, sia in ambito stragiudiziale che giudiziale, nei settori del diritto civile, penale e tributario. Parallelamente, si dedica con passione all’attività di tutoraggio e orientamento post laurea in discipline giuridiche ed economiche. La Sua opera professionale si connota per l’elevato rigore metodologico, per l’impegno costante nell’approfondimento delle tematiche affrontate e per l’assoluta centralità attribuita al cliente, la cui posizione viene tutelata con scrupolo, sensibilità e massima dedizione in ogni fase del mandato conferitogli.