ABSTRACT: Il presente articolo esamina il ruolo costituzionale dei partiti politici nell’ordinamento italiano, a partire dall’articolo 49 della Costituzione. L’analisi si sviluppa lungo tre direttrici principali: la natura giuridica dei partiti, il grado di democraticità interna e l’evoluzione del sistema partitico italiano in relazione alla forma di governo parlamentare. Vengono inoltre esplorati fenomeni contemporanei come il populismo e la democrazia diretta, con particolare riferimento al Movimento 5 Stelle, e il modello delle primarie nel Partito Democratico. Si conclude sottolineando la necessità di attuare pienamente l’articolo 49 attraverso un intervento legislativo organico, coerente con i principi democratici della Carta.
1. INTRODUZIONE
I partiti politici rappresentano un elemento fondamentale della democrazia parlamentare, fungendo da intermediari tra la società civile e le istituzioni rappresentative. Essi canalizzano le istanze dei cittadini, trasformandole in programmi politici e contribuendo alla formazione della volontà generale. L’articolo 49 della Costituzione italiana riconosce il diritto dei cittadini di associarsi liberamente in partiti “per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”.
2. L’ASSEMBLEA COSTITUENTE E L’ART. 49 COST.
Durante i lavori dell’Assemblea Costituente, il ruolo dei partiti politici fu oggetto di un ampio dibattito. Lelio Basso insistette sull’inserimento del “metodo democratico” nell’articolo 49, come garanzia contro possibili derive autoritarie.Costantino Mortati propose un meccanismo di controllo sulla conformità dei partiti ai principi costituzionali, idea che non fu accolta ma che testimonia la profondità del dibattito sull’argomento. Altri costituenti, come Aldo Moro e Palmiro Togliatti, preferirono lasciare alla prassi politica e istituzionale il compito di definire concretamente la funzione e la configurazione dei partiti nell’ordinamento.
3. FORMA DI GOVERNO E PARTITI POLITICI
Nel sistema parlamentare italiano, i partiti politici non sono semplici strumenti elettorali, ma attori istituzionali essenziali per il funzionamento del sistema democratico. Essi contribuiscono alla stabilità e all’efficacia della forma di governo attraverso convenzioni costituzionali e prassi condivise. Tuttavia, la crisi del sistema dei partiti, iniziata negli anni Novanta, ha portato alla dissoluzione di tali convenzioni, con conseguente frammentazione politica e indebolimento delle istituzioni rappresentative.
4. DEMOCRAZIA DIRETTA, POPULISMO E FORMA DI GOVERNO PARLAMENTARE: UNA TENSIONE SISTEMICA
Negli ultimi decenni, il sistema partitico italiano ha subito una trasformazione significativa, passando da modelli collettivi a configurazioni più personalistiche. Il Movimento 5 Stelle ha introdotto strumenti di democrazia diretta, valorizzando la partecipazione attiva della base. Tuttavia, l’assenza di adeguati filtri istituzionali può condurre a decisioni impulsive e semplificate, compromettendo la funzione deliberativa delle istituzioni rappresentative e alimentando una tensione con l’architettura parlamentare delineata dalla Costituzione.
5. IL CASO DEL PARTITO DEMOCRATICO
Il Partito Democratico ha adottato le elezioni primarie come strumento ordinario di selezione della leadership. Le primarie del 2023 hanno evidenziato tensioni tra rappresentanza interna e legittimazione popolare, con effetti sulla struttura interna del partito e sul suo ruolo nel contesto della forma di governo parlamentare. La sovrapposizione di basi elettorali differenziate e l’indebolimento degli organi intermedi hanno rafforzato il modello del partito personale, con conseguenze sulla coerenza e sull’efficacia del processo democratico interno.
6. CONCLUSIONI
I partiti politici sono i veri detentori dell’indirizzo politico, nonostante tale funzione non sia formalmente attribuita loro dalla Costituzione. La crisi dei partiti ha aperto spazi a poteri economici e soggetti sovranazionali, che finiscono per condizionare l’opinione pubblica. È urgente ripensare l’attuazione dell’articolo 49 della Costituzione, introducendo una legge ordinaria sulla vita interna dei partiti che ne disciplini il funzionamento in termini di trasparenza, pluralismo e rispetto dei diritti degli iscritti. Inoltre, potrebbe essere utile istituire un’autorità terza con compiti di vigilanza sulla democraticità statutaria, promuovendo una cultura della partecipazione e della formazione politica.
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